L'Eneide, poema epico in 12 libri scritto da Virgilio tra il 29 e il 19 a.C., narra le vicende di Enea, eroe troiano figlio di Venere e Anchise, destinato a fondare la stirpe romana.
Dopo il proemio, il poema inizia con l'ira di Giunone, che ostacola il destino di Enea. Una tempesta, scatenata da Eolo, fa naufragare i Troiani a Cartagine, dove la regina Didone li accoglie ospitalmente.
Enea narra la caduta di Troia a causa dell'inganno del cavallo di legno. Fugge con il padre Anchise, il figlio Ascanio e alcuni compagni, perdendo la moglie Creusa durante la fuga.
Didone si innamora di Enea per intervento di Venere. Enea, richiamato al suo destino da Mercurio, decide di partire. Didone, disperata, si suicida maledicendo Enea, prefigurando l'odio tra Cartagine e Roma.
In Sicilia, Enea celebra giochi funebri in onore di Anchise. Giunto a Cuma, la Sibilla lo guida nell'oltretomba, dove incontra il padre che gli mostra le anime dei futuri eroi romani, tra cui Augusto.
Enea arriva nel Lazio e viene accolto dal re Latino, che gli offre in sposa la figlia Lavinia. Turno, promesso sposo di Lavinia, si oppone, scatenando una guerra. Dopo numerose battaglie, Enea uccide Turno in duello.