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Grande Guerra
Le principali conseguenze del conflitto sul piano politico internazionale




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Termina la Prima Guerra Mondiale

Il 3 novembre 1918 il governo italiano firmò l’armistizio di Villa Giusti (Padova) con l’impero austro-ungarico.

Il 4 novembre 1918 fu dato l’annuncio della fine della guerra (ancora oggi si ricorda in quella data la fine di questa terribile guerra).

L'11 novembre 1918 la Germania firma una resa incondizionata determinando la conclusione della Grande Guerra.

In Italia questa guerra è talvolta ricordata come la Guerra del '15-'18 perché, anchje se la guerrà scoppiò il 28 luglio del 1914, l'Italia entrò in guerra il 24 maggio del 1915.

Crollo degli imperi

Impero Tedesco: Dopo la firma dell'armistizio nell'11 novembre 1918, l'Impero Tedesco fu costretto a rinunciare all'ambizioso progetto di dominio europeo. L'abdicazione di Guglielmo II portò alla Repubblica di Weimar.

Impero Austro-Ungarico: Il crollo dell'Impero Austro-Ungarico portò alla frammentazione in diverse nazioni indipendenti, tra cui Austria, Ungheria, Cecoslovacchia e Jugoslavia.

Impero Turco: Dopo la guerra, l'Impero Ottomano fu smembrato (Trattato di Sèvres - 1920). Il Trattato di Losanna del 1923 sancì la nascita della Repubblica di Turchia.

Impero Russo: La Rivoluzione russa porta alla fine dell'autocrazia zarista, al trattato di Brest-Litosk (3 marzo 1918), alla creazione dell'Unione Sovietica nel 1922.

 

L'Inghilterra e la Francia consolidano il primato coloniale, politico, economico e militare.

 

La Francia riprende i territori dell'Alsazia e della Lorena che aveva perso dopo Sedan (1870).

 

Entrambi i paesi consolidarono il loro controllo sulle colonie, espandendo le risorse e la sfera d'influenza in diverse parti del mondo.

 

Le vittorie alleate contribuirono a consolidare la supremazia militare di Inghilterra e Francia. Tuttavia, il costo umano e materiale della guerra si fece sentire anche nei paesi "vincitori".

La Germania è severamente penalizzata dai trattati che chiudono il conflitto:

Cessione di territori: La Germania fu costretta a cedere vaste porzioni di territorio a favore di Francia, Polonia e Danimarca.

Abbandono delle colonie: La Germania dovette rinunciare a tutte le sue colonie d'oltremare → influenza economica e geopolitica della Germania è ridotta.

Riduzione drastica dell'esercito: Tetto massimo di 100.000 uomini (durante la guerra era arrivato a superare i 10 milioni di uomini). La flotta navale tedesca dovette essere completamente smantellata.

Pesanti riparazioni economiche: La Germania fu costretta a pagare ingenti indennità di guerra agli stati vittoriosi → crisi economica e politica → instabilità.

Stati cuscinetto

Al termine della Prima guerra mondiale, si assiste alla creazione di Stati cuscinetto, una risposta alle nuove dinamiche geopolitiche e all'obiettivo di contenere l'URSS:

  1. Baltici Indipendenti: Estonia, Lettonia, Lituania

  2. Europa Centrale: Cecoslovacchia, Polonia

  3. Balcani: Jugoslavia


    • L'Impero Austro-Ungarico, al termine della guerra, si divide in due entità separate, dando origine a:

 

Questa ridefinizione geopolitica post-bellica riflette l'obiettivo di stabilire una barriera tra le potenze europee e l'URSS.

Società delle Nazioni (1920-1946)

La Società delle Nazioni fu proposta dal presidente statunitense Woodrow Wilson con lo scopo di promuovere la pace e la cooperazione. Ebbe i seguenti obiettivi principali:

  1. Prevenzione dei Conflitti → scongiurando il ricorso alla guerra come mezzo di risoluzione delle controversie.

  2. Collaborazione e Cooperazione → su questioni economiche, sociali e culturali.

    Benessere della società → disarmo, lotta alle epidemie e alla schiavitù, diritti dei lavoratori, controllo del commercio di oppio, lotta per i diritti delle donne.

  3. La Società delle Nazioni affrontò diverse sfide, tra cui la mancanza di adesione degli Stati Uniti. Dopo la WWII, fu sostituita dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), fondata nel 1945.

 

Stati Uniti e Giappone


Dopo la Prima guerra mondiale, Stati Uniti e Giappone emersero come potenze economiche e militari dominanti nei rispettivi continenti.

Negli anni '20, gli Stati Uniti sperimentarono un notevole sviluppo economico grazie ai "Ruggenti Anni Venti", consolidando la loro posizione potenza industriale avanzata sotto il profilo tecnolgico → leadership nel continente americano.

Il coinvolgimento attivo del Giappone nella guerra contribuì a rafforzarne la potenza militare e a consolidare la sua posizione economica.

In entrambe le nazioni il periodo favorevole fu interrotto da gravi crisi economico-finanziarie: in Giappone nel 1927 e negli USA nel 1929.

Palestina e Medio Oriente

Dalla divisione dell'Impero ottomano nasce il mandato inglese sulla Palestina che rappresenta il primo passo per la nascita di Israele.

La divisione dell'Impero ottomano portò alla creazione di vari mandati, tra cui quelli affidato alla Gran Bretagna sulla regione palestinese sull'Iraq e sull'Egitto, e quelli affidati alla Francia su Siria e Libano.

Il mandato britannico sulla Palestina giocò un ruolo fondamentale nel plasmare gli eventi che avrebbero condotto alla fondazione dello Stato di Israele, rappresentando un capitolo cruciale - e ancora drammaticamente attuale - nella storia della regione.

Genocidio Armeno

Durante la prima guerra mondiale, nell'Impero Ottomano, gli Armeni (una minoranza cristiana che viveva al confine con l'impero russo) furono sospettati di tradimento e accusati di collaborare con l'esercito dello zar.

Il governo turco organizzò una deportazione forzata tra il 1915 e il 1916. Questa deportazione si trasformò in un massacro, con un elevato numero di morti (un milione e mezzo secondo le stime degli studiosi).

Lo sterminio degli armeni è considerato come uno dei genocidi del Novecento.

Inflazione e disoccupazione

Le conseguenze sociali della Prima guerra mondiale furono gravi (circa 17 milioni di morti, distruzione di infrastrutture e del patrimonio edile, pandemia di spagnola) e determinarono l'insorgere di una crisi caratterizzata da diffusa inflazione e disoccupazione.

Il processo di riconversione delle industrie belliche richiese sforzi monumentali, implicando significativi investimenti e una trasformazione sostanziale nella produzione.

Questo periodo di transizione, segnato dalla devastazione economica e dalla perdita di posti di lavoro, aggravato dalla crisi del '29, creò le condizioni ideali per l'ascesa dei regimi totalitari.

La disillusione e l'insicurezza generata dalla guerra favorirono l'attrazione verso leader autoritari che individuavano false soluzioni e promettevano stabilità.

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