Le elezioni del 6 aprile 1924, che si tennero in un clima di violenta intimidazione da parte degli
squadristi, fecero ottenere al Listone, che faceva capo al Partito Nazionale Fascista, la maggioranza dei
voti.
Le rimostranze del deputato socialista Giacomo Matteotti contro il modo in cui era stato ottenuto
questo risultato elettorale provocarono la violenta reazione dei fascisti.
Matteotti venne ucciso il 10
giugno 1924.
Per protesta verso questo omicidio le opposizioni abbandonarono la Camera dei Deputati
(si tratta della cosiddetta Secessione dell’Aventino) mentre gli esponenti delle aree moderate si
rivolsero a Vittorio Emanuele III affinché destituisse Mussolini. Per tutto l’autunno del 1924 il Paese fu
nuovamente in bilico.
Il 3 gennaio 1925 Mussolini si assunse ogni responsabilità delle violenze squadriste, dichiarandole parte
essenziale del percorso rivoluzionario e dichiarando di essere pronto ad usare la forza per stroncare ogni
opposizione.
Nel documento allegato, alcuni passaggi tratti da quel discorso, corredati da note esplicative.
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