Tutti i civili che si trovano ad Addis Abeba hanno assunto il compito della vendetta condotta fulmineamente coi sistemi del più autentico squadrismo fascista. Girano armati di manganelli e di sbarre di ferro, accoppando quanti indigeni si trovano ancora in strada. Inutile dire che lo scempio si abbatte contro gente ignara ed innocente… Episodi orripilanti di violenze inutili… In tutta la città massacrarono tantissime persone. Orribile. Una vergogna per l’Italia.
(C. Poggiali, Diario AOI 15 giugno 1936- 4 ottobre 1937, Longanesi, 1971, pp. 182-184 – Ciro Poggiali era un fascista, inviato del “Corriere della sera”, che si occupava di propaganda fascista. Scrisse però un diario personale che fu pubblicato nel 1971)
Il 19 febbraio (che nel calendario etiopico corrisponde al giorno Yekatit 12) ricorre l’anniversario della strage di Addis Abeba: una indiscriminata e brutale rappresaglia, compiuti tra il 19 e il 21 febbraio 1937 contro civili etiopici.
La repressione seguì il fallito attentato contro il viceré d’Etiopia Rodolfo Graziani. La reazione causò la morte di migliaia di persone, la distruzione di migliaia di abitazioni (le vittime, secondo un recente studio di Ian Campbell furono circa 20mila).
Nel 1946 il governo etiope presentò una nota alla Conferenza di Pace di Parigi, per chiedere il riconoscimento dei crimini di guerra italiani durante i cinque anni di occupazione del paese. Alla voce massacro del febbraio 1937, sono calcolate 30mila vittime, mentre 760.300 sono le vittime complessive dell’aggressione fascista.
from Blogger https://bit.ly/3sYRiFY
via IFTTT