Glossarietto Grammatica - Metrica - Retorica
Un simpatico repertorio di parole utilizzate (spesso) durante le lezioni di grammatica e letteratura e (spesso) poco chiare ai più giovani
- Aggettivo
- L'aggettivo è una parte variabile del discorso che qualifica o precisa il sostantivo a cui si riferisce. Gli aggettivi si distinguono tradizionalmente in qualificativi e determinativi. Maggiori informazioni nella scheda dedicata all'aggettivo.
- Acrostico
- Componimento in cui le lettere iniziali di ogni verso formano un nome, una parola o una frase.
- Anàfora
- figura retorica che consiste nel ripetere la stessa parola o la stessa espressione all'inizio di frasi o di versi consecutivi Un esempio assai noto è rappresentato da Inferno III, 1-3 Per me si va ne la città dolente,// per me si va nell’etterno dolore, // per me si va tra la perduta gente. Basata sul meccanismo della ripetizione e ha lo scopo di evidenziare un particolare concetto o una particolare espressione. Compare spesso anche nel linguaggio comune, nelle preghiere, nelle filastrocche o nei ritornelli delle canzoni pop. Un esempio da Quello che non ho di Fabrizio De André: Quello che non ho è una camicia bianca, quello che non ho è un segreto in banca, quello che non ho sono le tue pistole, per conquistarmi il cielo, per guadagnarmi il sole.
- Canzone
- Componimento poetico di alto livello. Ha tema lirico, dottrinale o politico. Maggiori informazioni nella scheda dedicata alla Canzone
- Endecasillabo
- Verso di undici sillabe metriche con accento principale sulla decima. Si tratta del verso principe della nostra tradizione letteraria.
- Metàfora
- figura retorica che consiste nel trasferire ad un vocabolo il significato di un altro vocabolo, laddove esista un rapporto di somiglianza. Proprio per questo motivo la metafora è spesso descritta come una similitudine "abbreviata" o, meglio, come una sorta di similitudine implicita in cui sono omessi i termini di paragone. In ogni caso la metafora permette di realizzare analogie con una particolare forza espressiva. Ivor Armstrong Richards nel suo The Philosophy of Rhetoric (1936) usò il termine tenor per indicare l'idea-concetto espressa dalla metafora (primum comparandum), il termine vehicle per indicare la parte del discorso che la concretizza (secundum comparatum) e il termine ground (tertium comparationis) per indicare l'elemento che tenore e veicolo hanno in comune. Questa unione di tenore e veicolo non rappresenterebbe una semplice sostituzione ma l'originale sintesi di entrambi i termini coinvolti che si sovrappongono andando a creare un'immagine dotata di sfumature inedite. Alcuni distinguono tra metafora d'uso (ho una fame da lupi) e metafora d'invenzione (fu investito da una grandine di legnate che lo rese un agnellino). Esempi: Erano i capei d’oro a l’aura sparsi; il naufragar m'è dolce in questo mare; Anche un uomo tornava al suo nido.
- Metrica
- L’insieme delle regole che governano l’organizzazione formale e ritmica dei versi e della poesia.
- Ossìmoro
- figura retorica che consiste nell'accostare termini antitetici (parole di senso opposto). Vi si ricorre per creare un contrasto che possa risultare efficace sul piano stilistico e/o per tentare di esprimere concetti per i quali la lingua non ha vocaboli adeguati. Un esempio da Notizie dall'Amiata di Montale il vento che tarda, la morte, la morte che vive! Un esempio da Il lampo di Pascoli bianca bianca nel tacito tumulto. Un esempio da Lucida follia di Dj Gruff viaggio nella mia, lucida follia! Un ultimo esempio da La primavera hitleriana di Montale la sagra dei miti carnefici che ancora ignorano il sangue.
- Paràfrasi
- Riscrittura di un testo, soprattutto poetico, effettuata usando parole più comprensibili ma senza mutare il significato del testo di partenza (è un tipo di operazione utile per lo studio).
- Prosimetro
- Opera letteraria in cui si alternano prosa e versi (es. Vita Nuova di Dante).
- Rima
- Identità di suono, in due o più versi, dall’ultima vocale tonica in poi. Maggiori informazioni nella scheda dedicata alla Rima.
- Settenario
- Verso di sette sillabe, con accento fisso sulla sesta sillaba.
- Similitudine
- Figura retorica di significato che consiste nell’accostare due termini sulla base di un rapporto di somiglianza, per lo più espresso da come, così... (era alto come un palazzo, aveva denti come quelli di un lupo ed era forte come un toro).
- Sinèddoche
- Figura semantica che si basa sul trasferimento di significato da una parola all'altra, in maniera analoga a quanto avviene per la metafora. Si basa però su una relazione di contiguità e, in particolare, su un rapporto di tipo quantitativo (si differenzia dalla metonimia che si basa su una relazione di carattere qualitativo). La sineddoche si utilizza per indicare la parte per il tutto e viceversa, il genere per la specie e viceversa, il singolare per il plurale e viceversa. Più in generale possiamo dire (lo dice Heinrich Lausberg nel suo Elementi di retorica) che assistiamo a un passaggio da una parola di significato più ampio ad una di significato più ristretto o, viceversa, un passaggio da parola di significato più ristretto e particolare ad una di significato più ampio e generico. Alcuni esempi d'autore: se da lunge i miei tetti saluto (In morte del fratello Giovanni, Ugo Foscolo); le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue (Ho sceso dandoti il braccio, Eugenio Montale); gentil ramo ove piacque [...] a lei di fare al bel fianco colonna (Chiare, fresche e dolci acque, Francesco Petrarca); Invano cerchi tra la polvere (Milano, agosto 1943, Salvatore Quasimodo); O animal grazioso e benigno (Inferno, V, Dante Alighieri)
- Strofa
- Insieme di più versi uniti in base a un determinato schema ritmico, in genere ripetuto più volte. A seconda del numero dei versi è detta distico, terzina, quartina, sestina, ottava.
- Terzina
- Strofa di tre versi. La più famosa è quella dantesca, una strofa incatenata di endecasillabi secondo lo schema: ABA | BCB | CDC | ...